Nel “ritiro” di Assisi il richiamo per uno sport educativo
Per il dodicesimo anno
consecutivo il Centro Sportivo Italiano va in ritiro ad Assisi. Da venerdì 7
fino a domenica 9 dicembre più di 600 dirigenti, provenienti da 90 città
italiane, si “chiuderanno” nella città di San Francesco per un momento di
preparazione “culturale e spirituale” sullo sport e sull’educazione dei
giovani. Se i ritiri a base di preparazione atletica vanno fatti obbligatoriamente
in estate, quelli che servono a trovare e ritrovare le motivazioni di fondo del
nostro servizio educativo attraverso lo sport si possono fare anche a dicembre.
L’obiettivo è evidente.
Solo una buona preparazione di fondo permette di affrontare nel modo giusto
campionati impegnativi. Se non fai una buona preparazione atletica, durante la
stagione, prima o poi, ti ritrovi con le gambe molli e il fiato corto. Allo
stesso modo, se non fai un “richiamo forte e intenso” delle scelte, dei valori,
delle radici, dei motivi che portano ciascuno di noi a spendersi come dirigente
per educare alla vita, rischi di non reggere la bella ma faticosa avventura che
è il passare una stagione “in frontiera” in una società sportiva o in un
comitato. Lo hanno compreso bene i 600 dirigenti che (per il 5° anno
consecutivo) hanno mandato in overbooking il meeting di Assisi. A noi piace
tenere un profilo basso e fare dell’umiltà uno stile e una testimonianza di
vita. La domanda però è inevitabile: «Quante realtà sono in grado di radunare
ogni anno oltre 600 dirigenti per tre giorni per riflettere seriamente sulle
potenzialità educative dello sport?».
Lo diciamo perché non possiamo nascondere di essere orgogliosi dell’esperienza
del meeting di Assisi.
Quest’anno rifletteremo, in particolare, su 3 ambiti: l’anno della fede, grazie
alla riflessione che ci offrirà monsignor Mario Lusek (direttore dell’Ufficio
Pastorale Sport Turismo e Tempo Libero della Cei); lo sport in oratorio, con la
presenza dei due allenatori e neo ambasciatori della campagna Csi, Emiliano
Mondonico e Mauro Berruto; il rapporto tra il mondo dello sport e del welfare
con la presenza del presidente della Fondazione per il Sud, del direttore del
settimanale Vita e di altri esponenti del Terzo Settore.
Poi, ci saranno fiori all’occhiello di come si realizza l’impossibile. Tra
tutte la presentazione della prima nazionale amputati (nata nel giro di un
anno) e la presenza del Segretario di Stato dello sport di Haiti, dopo che
abbiamo aperto, ad agosto, il Csi ad Haiti. E ancora varie testimonianze come
quelle di Josefa Idem, di don Antonio Mazzi, del direttore generale della Lega
Calcio Serie A e di tanti altri. Al centro del nostro ritiro i momenti di
spiritualità quotidiani e la Santa Messa del sabato sera.
Lo sport di oggi ha bisogno di “produrre pensiero” per costruire un grande
futuro. E noi su questo percorso sappiamo di poter dare un piccolo ma
importante contributo.
Proprio per questo lanciamo, da subito, una sfida. Vorremmo che nel 2013 Assisi
diventasse il ritiro di tutti i dirigenti dello sport italiano che hanno a
cuore lo sport come strumento educativo. Insieme si cresce e insieme di vince.
Così, nel 2013, Assisi farebbe veramente “13”.